Il ravanello è una radice (non un frutto come erroneamente si potrebbe pensare) appartenente alla grande famiglia delle Crucifere.
Cresce in tutte le regioni italiane, in clima temperato e tendente al freddo, la sua origine è orientale, ma si è diffuso ovunque grazie alla veloce germinazione e alla facile coltivazione
La pianta si presenta come un umile arbusto con un fiore bianco o viola a 4 petali, ma al di sotto la radice si allarga e diventa grande e saporita, fino a diventare rossa e rotonda.
Si conoscono anche altre varietà di ravanelli: quello nero, dal sapore decisamente più forte e di stagionalità autunnale ed invernale; il daikon, il grande ravanello caro alla tradizione orientale, dal sapore piccante e dal colore bianco.
Il nostro ravanello rosso si raccoglie tra maggio e luglio, si consuma prevalentemente crudo nelle insalate o in pinzimonio, deve avere una polpa ben soda al tatto, bianca al taglio con screziature rosa e al palato una consistenza croccante.
É importante utilizzare e mangiare anche le sue foglie, mischiate nelle insalate, poiché queste aiutano la digeribilità del ravanello stesso.
Poiché è una radice (quindi cresce sottoterra!), il ravanello è ricco di sali minerali e microelementi (che prende dal terreno stesso), quali Zolfo (a cui deve il sapore un po’ piccante), Iodio, Potassio, Ferro, Magnesio, oltre a contenere vitamine B, C, acido folico e carotenoidi (sostanze antitumorali) come betacarotene e xantina.
Adatto a tutti i pazienti, poiché lo Zolfo aiuta la pelle e la mucosa gastrointestinale, lo Iodio stimola la tiroide e il sistema cardiovascolare, gli oligoelementi favoriscono la digestione stimolando gentilmente il fegato ed il pancreas, insomma non ha praticamente nessuna controindicazione.
Il ravanello rosso che noi mangiamo non è altro che quello raccontato nella favola di Raperonzolo.
La favola tedesca dei fratelli Grimm ci racconta di una strega che aveva un orto di ravanelli in pieno inverno di cui era gelosissima e di una donna in gravidanza che aveva una voglia pazzesca di mangiarne qualcuno…
Pensiamo che ogni pianta fa un solo ravanello all’anno – peraltro solo in primavera – e che il ravanello stimola e migliora in generale tutto il metabolismo, infine che in Germania a causa del freddo non ne dovevano poi crescere molti…
Ecco, questo per riassumere e celebrare ancora la preziosità di questa umile radice!